Sunday, October 30, 2005

Wes Craven merita una...testata!


Red eye

A bordo di un volo notturno verso Miami, la bella Lisa Reisert, la quale odia viaggiare in aereo, si ritrova seduta accanto all'affascinante Jackson, conosciuto al terminal dell'aereoporto. Tutto procede tranquillo fino a quando l'uomo non le rivela minacciosamente di essere in missione per eliminare il vice segretario alla sicurezza interna, e che se lei non collaborerà, suo padre, a casa, verrà ucciso da un killer."Senz'altro questo non è un film dell'orrore, ma un thriller psicologico, non ci sono persone inseguite da un maniaco con un coltello da macellaio, e nessuno indossa una maschera, se non nel senso di presentarsi in un modo e rivelare in seguito di essere esattamente l'opposto.Dopotutto, non si può mai sapere chi ti capita accanto in aereo". Così il maestro del cinema della paura Wes Craven, reduce dal semi-serio werewolf-movie Cursed-Il maleficio, descrive divertito la sua ultima fatica, Red eye, avventura ad altissima tensione, ambientata a 9000 metri di quota, interpretata dalla Rachel Adams di 2 single a nozze e dal Cillian Murphy di Batman begins, ma che comprende nel cast anche il Jack Scalia del telefilm Tequila e Bonetti.
Supportato dal sempre ottimo montaggio di Patrick Lussier (Nightmare-Nuovo incubo) e Stuart Levy (New York taxi), capace di rendere serrate e coinvolgenti perfino normalissime situazioni volte tutt'altro che a tirare in ballo l'adrenalina, il regista di Scream, sfruttando la sua consueta capacità di saper tenere lo spettatore sulle spine per poi farlo sobbalzare dalla poltrona quando meno se lo aspetta, ci regala questa volta un godibilissimo e veloce thriller che ricorre non poche volte al famoso concetto che il maestro Alfred Hitchcock espresse in riguardo alla differenza tra suspense e sorpresa (e, non a caso, Craven compare anche in un cammeo). Il fruitore viene inevitabilmente coinvolto nel claustrofobico involucro volante, ansioso in quanto consapevole del fatto che da lì non si possa scendere, e come nel recente Cellular di David Richard Ellis, a cui Red eye in più di un'occasione rimanda, assume grande importanza, nello sviluppo della vicenda, il telefono cellulare. Ed il lato curioso risiede nel fatto che lo sceneggiatore Carl Ellsworth, proveniente dal piccolo schermo, abbia dichiarato di essersi ispirato a In linea con l'assassino di Joel Schumacher, scritto dallo stesso Larry Cohen che ha in seguito curato proprio il soggetto del film con Kim Basinger.
La frase: "Il dilemma morale è femminile, la razionalità maschile"

Francesco Lomuscio (FilmUP)

0 comments:

 
template by suckmylolly.com