Sunday, October 30, 2005

Lima

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Oltre 400 fa anni Lima fu chiamata Città dei Re dal conquistatore Francisco Pizarro. Oggi, la stessa città che sorse sulle terre del governatore indio Taulischusco, è una metropoli di più di 7 milioni di abitanti che conserva con orgoglio i suoi conventi e le magioni coloniali, simboli della sua tradizione antica e generosa.

Fondata il 18 gennaio del 1535 Lima, capitale del Perù, è una città moderna in crescita costante ma che, allo stesso tempo, ha saputo mantenere la ricchezza del suo Centro Storico, dichiarato Patrimonio Culturale dell'Umanità dall'UNESCO, testimonianza di un'epoca ormai passata, piena di monumenti artistici.

La Cattedrale che si iniziò a costruire lo stesso giorno della fondazione della città; la chiesa e il convento di San Francisco, considerato, per la sua unità di volume e colore, il complesso architettonico più riuscito dell'America ispanica, e Santo Domingo con il suo bel chiostro principale, sono solo alcune delle gioie di valore inestimabile che evidenziano la fede di Lima.

E così come le chiese evidenziano la fede, le casone limensi, come la Casa Aliaga, costruita sul luogo di adorazione del curaca Taulischusco; la Casa Goyaneche o Rada di chiara influenza francese; e il Palazzo di Torre Tagla, la più bella magione dei principi del secolo XVIII; simboleggiano lo splendore e il riverbero della vita durante il vicereame.

Posta sulle rive del fiume Rimac e accarezzata dalle acque del Pacifico, la città di Lima conserva evidenze anche dell'epoca preispanica, con Pachacamac come il santuario più importante, nel quale si rendeva culto al Dio dallo stesso nome; e la dacia Pucllana, nel distretto di Miraflores, un importante centro amministrativo della cultura Lima (400d.c.).

Lima sarà sempre considerata la Città dei re per le sue radici indigene da cui ereditò il suo nome - proviene dalla parola aymara lima-limac o limac-huayta che designa un fiore giallo; o dal quechua rimac, che significa colui che parla - per il suo passato coloniale che le inculcò la fede, per il tocco di modernità che la proietta verso il futuro, e per il suo carattere festivo che colora il cielo grigio.
Centro Storico
Cattedrale di Lima: posta di fronte alla Plaza Mayor si iniziò a costruire lo stesso giorno della fondazione della città, il 18 gennaio del 1535.Originariamente fu un tempio modesto però, nel 1564, l'architetto Jeronimo de Loayza, disegnò un tempio di grandi dimensioni simile alla Cattedrale di Siviglia.
All'interno notevoli i banchi del coro, la cappella di stile churrigueresco dell'Immacolata e il Cristo di avorio donato da Carlo V, re di Spagna. Si trovano anche i resti di Francisco Pizarro.
Santo Domingo: è il convento più antico che per le sue caratteristiche è uno dei luoghi più armonici della città. E' formato da una successione di chiostri e patii intorno ai quali si distribuiscono aree di servizio e abitazioni comunitarie. A destra dell'altare maggiore si trovano i resti di Santa Rosa de Lima, San Martin de Porres e del Beato Juan Masias.
San Francisco: per la sua magnifica unità di volume e colore questo complesso architettonico è considerato come l'ambiente monumentale più riuscito nell'America ispanica. La costruzione ebbe inizio nel 1542 e si concluse nel 1674.
Il convento, i chiostri e la portineria sono adornati da maioliche di Siviglia e, nella parte sottostante, esistono gallerie sottorranee e catacombe che, nell'epoca del vicereame, si utilizzarono come cimiteri

Piazze e Parchi
Plaza Mayor: elegante, allegra e creola fino all'osso. Cuore della città che iniziò a battere lo stesso giorno della sua fondazione e che attualmente risplende del restauro. Degna di nota la fontana di bronzo, coronata dalla statua dell'Angelo della Fama, che porta un clarinetto nella mano sinistra e una bandiera con le armi della città e il re nella destra.
Plaza San Martin: fu inaugurata nel 1921 per il Centenario dell'indipendenza del Perù. Il monumento di bronzo, in onore al generale don Jose de San Martin, è opera dello scultore catalano don Mariano Benlluire.Nella parte superiore, raffigura il liberatore a cavallo sulle Ande. La statua si appoggia su un piedistallo di granito a forma di piramide tronca con una base a scala.
Parco Universitario: la sua storia inizia nel 1870 quando si demolirono le mura coloniali che circondavano la città di Lima e si destinarono venti mila metri per la costruzione di una piazzetta. Solo nel 1921 si dispose la pavimentazione del posto e la colonia tedesca, per il centenario dell'indipendenza del Perù, commissionò l'edificazione della torre dell'orologio di 30 metri che alle 12 in punto suona le note dell'Inno Nazionale.
Pantanos de Villa: Parco Ecologico Metropolitano nel distretto di chorrillos a 30 minuti circa dal centro della città. I pantani o le zone umide hanno un'estensione di duemila ettari e costituiscono un luogo di rifugio e di riposo per gli uccelli migratori.

La notte nella città
Le notti di Lima hanno un nome: Barranco. Distretto tradizionale, dall'aria antica e pieno di romanticismo, è il punto di ritrovo dei bohemien dalla capitale.
In quest'angolo della città la tranquillità svanisce quando arriva la notte. Barranco si trasforma con la luna. Centinaia di persone "prendono d'assalto" le discoteche, i bar, i ristoranti, i pub e i casinò, le ore sono infinite e, per un momento, il mondo sembra essere perfetto.
Però la notte non è solo Barranco. In quasi tutti i quartieri di Lima si può godere dei piaceri della vita notturna. Si raccomanda di fare un giro per San Isidro e Miraflores dove esiste una varietà di svaghi: casinò, discoteche, bar, pub e Peñas creole, nelle quali la jarana (festa) è con la chitarra e il cajón, con i valzer e le polke come è tradizione di Lima antica.
A Lima c'è più di un motivo per stare svegli. La notte seduce. Tenta all'insonnia.

Wes Craven merita una...testata!


Red eye

A bordo di un volo notturno verso Miami, la bella Lisa Reisert, la quale odia viaggiare in aereo, si ritrova seduta accanto all'affascinante Jackson, conosciuto al terminal dell'aereoporto. Tutto procede tranquillo fino a quando l'uomo non le rivela minacciosamente di essere in missione per eliminare il vice segretario alla sicurezza interna, e che se lei non collaborerà, suo padre, a casa, verrà ucciso da un killer."Senz'altro questo non è un film dell'orrore, ma un thriller psicologico, non ci sono persone inseguite da un maniaco con un coltello da macellaio, e nessuno indossa una maschera, se non nel senso di presentarsi in un modo e rivelare in seguito di essere esattamente l'opposto.Dopotutto, non si può mai sapere chi ti capita accanto in aereo". Così il maestro del cinema della paura Wes Craven, reduce dal semi-serio werewolf-movie Cursed-Il maleficio, descrive divertito la sua ultima fatica, Red eye, avventura ad altissima tensione, ambientata a 9000 metri di quota, interpretata dalla Rachel Adams di 2 single a nozze e dal Cillian Murphy di Batman begins, ma che comprende nel cast anche il Jack Scalia del telefilm Tequila e Bonetti.
Supportato dal sempre ottimo montaggio di Patrick Lussier (Nightmare-Nuovo incubo) e Stuart Levy (New York taxi), capace di rendere serrate e coinvolgenti perfino normalissime situazioni volte tutt'altro che a tirare in ballo l'adrenalina, il regista di Scream, sfruttando la sua consueta capacità di saper tenere lo spettatore sulle spine per poi farlo sobbalzare dalla poltrona quando meno se lo aspetta, ci regala questa volta un godibilissimo e veloce thriller che ricorre non poche volte al famoso concetto che il maestro Alfred Hitchcock espresse in riguardo alla differenza tra suspense e sorpresa (e, non a caso, Craven compare anche in un cammeo). Il fruitore viene inevitabilmente coinvolto nel claustrofobico involucro volante, ansioso in quanto consapevole del fatto che da lì non si possa scendere, e come nel recente Cellular di David Richard Ellis, a cui Red eye in più di un'occasione rimanda, assume grande importanza, nello sviluppo della vicenda, il telefono cellulare. Ed il lato curioso risiede nel fatto che lo sceneggiatore Carl Ellsworth, proveniente dal piccolo schermo, abbia dichiarato di essersi ispirato a In linea con l'assassino di Joel Schumacher, scritto dallo stesso Larry Cohen che ha in seguito curato proprio il soggetto del film con Kim Basinger.
La frase: "Il dilemma morale è femminile, la razionalità maschile"

Francesco Lomuscio (FilmUP)

Sabato

E' già da un po' che non mi porto Nuvola in ufficio, anche perchè dovrei prima farle un bel bagno e ultimamente non ne ho avuto tempo. Così sabato pomeriggio mi decido, non avendo niente di meglio da fare, e trascino il cane in casa.
Nubiii!!! Vieni che facciamo il bagnetto!!!

La sua espressione "abbi pietà" non lascia adito a dubbi, l'acqua non ci piace per niente!! Tuttavia, essendo la mia piccina davvero docile, all'intimazione "entra nella doccia!", nasconde la coda tra le gambe e si avvia spontaneamente al patibolo!!!

...Non come quella volta che ho avuto la magnifica idea di portarla in spiaggia e in lei si sono risvegliati gli istinti primordiali. Siamo arrivate sul bagnasciuga con guinzaglio e pallina poi, vedendo che stava piuttosto calma, ho provato a liberarla (sempre agitandole la palla davanti al naso) e lei, non appena realizzato di non essere più legata, ha preso la fuga! Ha iniziato a correre come una pazza per tutta la spiaggia, saltando sopra ad asciugamani e bagnanti inferociti. Non sapendo se ridere o piangere, io la rincorrevo inutilmente (urlando: amore fai qualcosa!!), fino a quando un signore dai riflessi pronti l'ha afferata per il collare e me l'ha restituita!

Tornando al bagnetto, ho fatto proprio un bel lavoro, le ho anche messo il balsamo all'olio di visone che ho comprato quest'estate. Eccola già in fase di asciugatura:

Dopo la signorina è stato il mio turno del bagnetto perchè lavare il cane nella doccia non è affatto facile!!

"Cosa ne dici di un cinemino?" E' l'sms che mi arriva da Puma verso le 19.30.
"Certo, e me lo chiedi?" Sono felice sia perchè mi piace andare al cinema, sia perchè finalmente esco e con delle persone simpatiche e così gentili da aver pensato a invitarmi sapendo che sono sola.
Appuntamento alla Fiumara ore 22.15.
Mi preparo, ceno e prendo la macchina, tra l'altro mi viene benissimo dove andiamo perchè rimane abbastanza vicino a casa.

Il film da vedere (escluso l'odioso Benigni) non è ancora deciso, ma la scelta si restringe nelle tre pellicole proiettate alle 22.45, ovvero "The Interpreter", un thriller dalla trama apparentemente complessa con Nicole Kidman e Sean Penn, "Red eye", ancora un thriller, ma con attori sconosciuti e "Zorro", l'idiozia dell'anno. Qualche momento di indecisone finchè Puma suggerisce che le capacità intellettive richieste per la visione di "The interpreter" sono superiori a quelle possedute dal Cowboy, e all'unanimità concordiamo che se non vogliamo perdere preziosi neuroni ci conviene evitare Zorro e puntare sull'altro thriller. Infatti facciamo i biglietti per "Red eye", nonostante le deboli proteste di un'altra ragazza che come me deve essere abbastanza impressionabile (non dimentichiamo che ho dormito a casa tutta sola soletta) e teme sia un film troppo spaventoso. Contro ogni previsione, data la grande affluenza di gente alla Fiumara (ho cercato parcheggio per mezz'ora), siamo in quarta fila su nove, un'ottima posizione. Che strano però, che così poche persone vadano a vedere il film che abbiamo scelto! Chissà come mai? La risposta si fa strada già dopo le prime battute e diventa una certezza man mano che l'insulsa trama fila via veloce tra testate a ripetizione, personaggi stereotipati al limite della decenza, penne conficcate in gola e il tipico cattivo che non muore mai. La vicenda si svolge quasi interamente su un aereo, tra l'altro in ritardo mi pare proprio per il maltempo, quindi i paralleli con il mio povero cucciolo in trasferta si sprecano!! Anche la malcapitata protagonista viaggia in economy e a quanto pare capitano tutte a lei, non potevi non venirci in mente tu! Finito il film siamo scesi al Crazy Bull per bere qualcosa e chiacchierare un po'. Uno dei ragazzi che erano presenti ieri sera lavora come me in un centro di revisioni, così ci siamo confrontati su questioni di lavoro. Inoltre ho scoperto i trascorsi scolastici di Puma e Cowboy e ci siamo fatti delle gran risate! Proprio una bella serata, ribadisco un grazie a tutti!

Alla fine sono arrivata a casa alle 2 passate, praticamente nello stesso momento in cui è rientrato Nox (ma da lui erano le 19 passate!) e siamo stati un po' al telefono. I miei timori che l'ansia provocata dal film mi tenesse sveglia si sono rivelati del tutto infondati, anche se ho faticato a prendere sonno a causa di un'assillante domanda che mi ronzava in testa :" Ma cosa cavolo c'entrava il titolo???"

Friday, October 28, 2005

Bentornata ADSL!

Finalmente mi hanno attivato la connessione, non ne potevo più (il contratto risale al 12 settembre). Da questa privazione ho elaborato 2 grandi verità:
1) Mai fidarsi di un'operatrice di call center
2) Internet è la mia droga

Quando, ormai più di un mese fa, quella maledetta traditrice mi aveva chiamato per propormi di passare a Libero eliminando il canone Telecom, ero stata molto chiara: non posso rimanere a lungo senza connessione a internet, per svariati e importantissimi motivi tra cui la ricerca per la tesi (...in realtà le avevo detto che mi serviva anche per lavorare, ma dovevo buttarla sul tragico...) e l'infingarda "Ma certo è questione di uno o due giorni!"
Si, ok, come no!!
Da quando mi hanno disattivato Alice (giovedì 13 ottobre) ho chiamato il numero verde di Libero almeno un paio di volte al giorno, per sentirmi ripetere sempre la stessa frase: "La sua ADSL è in fase di attivazione, noi non ci possiamo fare niente, bla bla bla bla..."
E l'ansia cresceva, cresceva sempre più, anche perchè io e il mio amore in trasferta dall'altra parte del mondo avevamo in mente di sentirci tramite skype e abbiamo appositamente comprato web cam e cuffie con microfono!
Finchè stamattina non ce l'ho più fatta...all'ennesima risposta negativa ho perso il controllo e ho iniziato ad insultare la malcapitata di turno (che, mi rendo conto, non ha colpa sul serio) arrivando perfino a minacciare un'azione legale. Eh sì, non per niente la mia mamma è una donna di ferro, temuta da tutti! Ogni tanto i suoi geni prendono il sopravvento!
Fattosta che circa un'ora dopo questa telefonata (che mi ha lasciata sudata, palpitante e ovviamente con 10mila sensi di colpa) controllo la posta e scopro che la magica mail (omail, come direbbe qualcuno) con il codice di attivazione è arrivata! Gioia incontenibile! Per la felicità ho improvvisato una lap dance sul bancone dell' uffico, con i miei clienti meccanici, carrozzieri ed elettrauti che galvanizzati si dimenavano al ritmo di Macho Man e YMCA!!

Così alla fine quando sono arrivata a casa ho installato skype e festoon, ma poi ho passato l'intero pomeriggio a dormire (troppe emozioni??)
Ora finalmente sono online, non avrei potuto immaginare questo week end ,che già di per sè si prospetta solitario, senza neanche un accesso al world wide web!!!
...Solitario, ma non troppo, ho appena ricevuto un sms del gentilissimo Puma che mi invita ad unirmi a loro domani sera!! Se pensi che è da lunedì che non sento la mia migliore amica, capisci perchè mi hai tolto un gran peso dal cuore! A me piace la solitudine, ma di sabato sera bisogna uscire, fosse anche per mezzoretta.

Thursday, October 27, 2005

Un giovedì sera (quasi) perfetto

Non fosse che Nox si trova a 7 ore di fuso orario da qui...

Stasera in tv c'era un evento imperdibile: partita di champions league tra Sisley Treviso e Cannes.
I campioni d'Italia come sempre danno spettacolo, schierando la formazione titolare al completo nonostante la vittoria fosse prevista. I francesi, poverini, inizialmente ci hanno anche dato del filo da torcere, ma la pacchia per loro è durata poco. Tra i muri e i primi tempi di Gustavo, le mazzuolate di Fei (che tra un po' ammazza uno degli avversari con bordata in piena faccia) e la perfezione al 100% del grande Alberto Cisolla (nella foto) ci siamo portati a casa la vittoria!
A parte la tifoseria francese fuori luogo (giocavamo da loro), il match è stato decisamente emozionante, anche perchè, essendo il gioco dei nostri cugini d'oltralpe basato soprattutto sulla difesa (il fisico non sanno neanche dove stia di casa), le azioni diventano un po' più lunghe di quelle che siamo abituati a vedere in Italia nella pallavolo maschile (ricezione-alzata-attacco-punto).
Un punto di merito al canale Sport Italia (che ho scoperto di avere ieri sera) che trasmette qualcosa di diverso dal solito calcio.


Ma la goduria della serata non finisce qui: già dal pomeriggio un'incredibile voglia di pop corn si era impossessata dei miei sensi per colpa di un cliente che voleva sapere se conoscevo una canzone che si chiama proprio pop corn.
Sono ghiotta di pop corn.
Vado al cinema solo per quello.
Così, con l'aiuto di mia nonna, dopo cena abbiamo messo a scoppiettare e successivamente sgranocchiato una bella quantità di mais. Alla fine ho fatto il tifo (mania che mi è rimasta da quando in campo ci stavo io) con la bocca piena e le mani tutte appiccicaticce!!

"Il tizzo acceso fin che arde fuma;

Simile, o mesto amico, al nostro cuore

Che in pianto si consuma

Fin che arde l'amore."


Da "A Giovanni Camerana" di A. Boito

Wednesday, October 26, 2005

Università e code

Stamattina avevo da fare un paio di commissioni all'università.
Niente di speciale: chiedere ad una prof di inglese se può curare la parte in lingua della mia tesi, ritirare la domanda di laurea allo sportello dello studente e andare in segreteria a controllare lo stato di pagamento delle tasse.

Sveglia ore 8: piove. Va bhe, mi copro bene e mi munisco di piumino con ampio cappuccio, odio gli ombrelli.
Verso le 9.30 esco di casa, prendo la macchina e inizio la mia migrazione quotidiana.
Arrivata all'imbocco dell'autostrada di Bolzaneto mi rendo conto che non piove più e, anzi, sta uscendo il sole. Meglio così, mi dispiace solo di non aver preso gli occhiali: la luce malata mi infastidisce e strizzando gli occhi sicuramente mi verranno le rughe a 30 anni.
Alle 10 arrivo e parcheggio in Darsena, notando una ragazza in maniche corte. Ma non siamo quasi a novembre?
Esibizionista!
Scendo dalla macchina e finalmente mi accorgo che non fa per niente freddo. Lascio lì la sciarpa e mi avvio.
Nel tragitto macchina-università mi tolgo anche la giacca, rimanendo in maglietta a maniche lunghe di cotone e CARDIGAN DI LANA (soffro il freddo e odio il raffreddore che di solito mi affligge da ottobre a maggio).
Davanti al portone della facoltà noto ragazze in coda in fondo alle scale. Lo sportello dello studente si trova al primo piano...non può essere ciò che penso..."Scusa ma siete in coda per..." "Eh, si" mi risponde l'ultima della fila "lunedì scade il termine di consegna dei piani di studio..."
Ok, intanto vado dalla Villa che è al secondo piano. Tutte queste scale mi mettono caldo, così tolgo il cardigan e me lo lego in vita (voluminoso piumino sempre in mano). Davanti all'ufficio della prof c'è un po' di gente "Siamo tutti per la Villa?" Domanda idiota, ovvio che si! E mi informano che la prof ha messo un foglio fuori su cui scrivere il nome...sono la numero 32 e dentro c'è la settima. Ma bene!
Mi rimane la segreteria, così vado in via Bensa e stacco il mio bel numerino (sembra di stare dal macellaio, ma almeno sono organizzati): 762. Sul display c'è scritto che in questo momento servono il numero 700. Ho solo 62 persone davanti.
Torno in strada, mi accendo una sigaretta, che in questi momenti ci vuole proprio, e scrivo un messaggio al mio cucciolo. In fondo, mi rallegro, forse c'è chi sta peggio di me! ;-)

Alla fine, dopo code di qua e code di là, sono riuscita a fare tutto, rimediando una bella sudata e un gran nervoso!
La prof ha detto che si occuperà della parte in lingua della mia tesi, ma solo a patto che gli consegni la traduzione entro dicembre, il che comporta un problema di concomitanza con lo studio per i 3 esami che devo ancora sostenere. Non importa, almeno ho una co-relatrice.

Verso l'una e mezza mi fiondo in ufficio (posso connettermi solo da lì perchè a casa me la stanno ancora attivando), ma navigo ben poco perchè alle 2 già apriamo e non sono neanche riuscita a pranzare.
Completa l'opera un pomeriggio di intenso lavoro: come al solito a fine mese tutti si accorgono di avere la revione in scadenza.

Per fortuna questa giornata si avvia ad un termine che si preannuncia piacevole perchè alle 8,30 vado a danza dove mi potrò sfogare e rilassare.

In tutto questo ambaradan sono riuscita a sentire il mio cucciolo in trasferta che mi ha raccontato di essere alloggiato in un albergo per nulla confortevole (visto che avevo ragione?).

Città del Messico

Città del Messico è la capitale dello stato del Messico. Si trova a circa 2300 m s.l.m.

La Città fu fondata dagli indigeni, Città di Messico-Tenochtitlán, al tempo dell'imperatore azteco Montezuma, nei pressi del lago di Texcoco, dal guerriero Cuauhtémoc.

Oggi è divisa in delegazioni, quali: Alvaro Obregon, Azcapotzalco, Benito Juarez, Coyoacan, Cuauhtemoc, Cuajimalpa de Morelos, Gustavo A Madero, Iztacalco, Iztapalapa, La Magdalena Contreras, Miguel Hidalgo, Milpa Alta, Tlahuac, Tlalpan, Venustiano Carranza e Xochimilco.

La Città del Messico ha molti monumenti e posti da visitare: il Palazzo delle Belle Arti, il Centro storico, il Palazzo Nazionale, l'Aeroporto Internazionale della Città del Messico, il Paseo de la Reforma, il Palacio de los Deportes e la Ciudad Universitaria. Nell'Aeroporto Internazionale si trova un'ambasciata americana, precisamente nel Paseo de la Reforma, nella delegazione Cuauhtemoc.

La città è stata sede nel 1968 della XIX edizione dei Giochi olimpici. Pochi giorni prima dell'inizio dei giochi, il 2 ottobre 1968, nella città universitaria avvenne il massacro di Tlatelolco. I fatti avvenuti non sono stati mai chiariti, ma l'attacco della polizia, nella Plaza de las Tres Culturas, contro una manifestazione studentesca provocò centinaia di morti fra gli studenti; rimase ferita nella sparatoria anche la giornalista italiana Oriana Fallaci.
(tratto da Wikipedia)


IL FASCINO DEL PARADOSSALE
(17-07-2003) È la città più grande del mondo, la più caotica e la più povera allo stesso tempo. Dei suoi tanti contrasti Città del Messico va fiera e mentre i suoi abitanti , i chilangos, la amano alla follia, i turisti ne rimangono letteralmente affascinati. È la magia della mexicanidad.

Il primo colpo d’occhio si ha nell’immensa Plaza de la Constitución, più conosciuta come Zócalo. Basti dire che per dimensioni è terza soltanto alla Piazza Rossa di Mosca e a Thien An-men a Pechino. Qui si trovano - tra mariachis danzanti e sciamani guaritori - i più significativi monumenti cittadini. Primo fra tutti, la scenografica Catedral metropolitana, la più grande chiesa dell’America Latina. Al suo lato si trova il Templo Mayor, l’antico cuore di Tenochtitlán, capitale dell’impero atzeco su cui ora sorge il centro della città. Nel lato orientale della piazza spicca superbo il Palacio Nacional dove "vivono" gli splendidi murales dipinti da Diego Rivera tra il 1929 e il 1935. Cuore verde del centro storico, il parco dell’Alameda Central, costellato lungo i viali da monumenti e musei di grande rilievo.
Il secondo colpo d’occhio si ha allontanandosi dal centro alla volta delle colonias, ovvero i quartieri della città, dove i ristoranti, le cantinas, i negozi pullulano di vita almeno quanto gli angoli più derelitti delle strade. Meritano una visita Paseo del la Reforma, elegante viale tracciato su modello degli Champs Elysèes parigini; Bosque de Chapultepec, il più grande parco cittadino che si estende sull’omonima collina di Chapultepec; Museo Nacional de Antropologia, autentico gioiello messicano, custodisce un patrimonio unico al mondo, tra capolavori di arte precolombiana e preziosi documenti sulle principali civiltà che abitarono il Messico. Il piccolo villaggio di San Ángel è, insieme a Coyoacán, una delle zone coloniali meglio conservate della città. A plaza San Jacinto si tiene ogni sabato il Bazar del Sábado, un grande mercato delle pulci. L’estro artistico dei musicanti di strada (i mariachis) ha il suo luogo eletto in plaza Garibaldi, il grande palcoscenico di Città del Messico dove i colori dei costumi messicani si uniscono ai suoni originari di Jalisco. Dalla tradizione alla moda che fa tendenza: la zona “in” della capitale dei contrasti è Condesa dove si susseguono a vista d’occhio shopping center, antiquari, bar, ristoranti e locali notturni. La Zona Rosa è invece il regno dei turisti, colonia residenziale ricca di negozi, locali e quant’altro, dove è facile trovare alloggi a prezzi convenienti. Altamente pittoresca e folkloristica, Xochimilco che in lingua Nahuatl significa “il luogo dei campi di fiori”. È l’unica parte della città che conserva ancora i chinampas, giardini semigalleggianti, e gli antichi canali. Quest’ultimi sono percorsi, durante i fine settimana, da caratteristiche imbarcazioni completamente rivestite di fiori, che trasportano venditori ambulanti, band di mariachis e ristoranti galleggianti.
Cecilia Martino

Tuesday, October 18, 2005

I miei bloggers preferiti!


Sabato scorso ho assistito ad una manifestazione sportiva per me totalmente sconosciuta fino a quel momento: il rodeo!
Fantastico!
Tutti gli sport dovrebbero essere così coinvolgenti e spettacolari perchè mi sono davvero divertita (e ho anche fatto un sacco di pubblicità tra i miei clienti). Mi sentivo in un film western, decisamente un'atmosfera cinematografica.
Dai campioni della serata (a partire dal nostro, Mirko) alle evoluzioni degli indiani che cavalcavano senza sella, dai tori impazziti alle donne del barrel racing, dalla presentazione spettacolare alle stilosissime cheerleader...è STATO TUTTO ENTUSIASMANTE!!
E non per ultimo, il meeting dei bloggers al completo!
Eccoci qui


Ringrazio Puma per la gentile concessione della foto e nox per il prestito di pc e connessione (da casa non posso collegarmi perchè sto aspettando l'attivazione di Libero)

Sunday, October 02, 2005

La curva della deficienza è andata in negativo

Il mio amico Beppe mi aveva avvertita..."Se studi di notte o di sabato sera la conseguenza inevitabile è che la tua curva di deficienza diventa negativa"...e conoscendo la sua saggezza, avrei dovuto attribuire maggior peso a queste parole. E invece no, non ho seguito i suoi consigli e, anzi ho fatto proprio l'opposto, ottenendo per la verità un insperato 26 all'esame di inglese, ma anche le nefaste conseguenze predette dal mio saggio amico.
Ma proprio mentre il mio cervello si stava gentilmente congedando, dal bosco è giunto un bellissimo principe sul suo cavallo bianco (o polo blu che dir si voglia) che mi ha rapita per un week-end-destinazione ignota. Mi ha addormentata con un siero magico (ho ronfato per tutto il tempo in macchina...dovevo riprendermi sì o no?!!?) e quando ho riaperto gli occhi ci trovavamo in una romantica e suggestiva città d'arte: Firenze!
Tutto perfetto, ma per i dettagli mancano le foto, che posterò non appena ne sarò entrata in possesso.
Purtroppo da domani devo rimettermi sotto perchè il 13 mi aspetta un altro esame (oltretutto con la stessa prof, che è a dir poco pignola) e devo anche andare a parlare con il probabile relatore della mia tesi...una marea di impegni, sono già stanca a pensarci.

Ottobre

 
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