Wednesday, October 26, 2005

Città del Messico

Città del Messico è la capitale dello stato del Messico. Si trova a circa 2300 m s.l.m.

La Città fu fondata dagli indigeni, Città di Messico-Tenochtitlán, al tempo dell'imperatore azteco Montezuma, nei pressi del lago di Texcoco, dal guerriero Cuauhtémoc.

Oggi è divisa in delegazioni, quali: Alvaro Obregon, Azcapotzalco, Benito Juarez, Coyoacan, Cuauhtemoc, Cuajimalpa de Morelos, Gustavo A Madero, Iztacalco, Iztapalapa, La Magdalena Contreras, Miguel Hidalgo, Milpa Alta, Tlahuac, Tlalpan, Venustiano Carranza e Xochimilco.

La Città del Messico ha molti monumenti e posti da visitare: il Palazzo delle Belle Arti, il Centro storico, il Palazzo Nazionale, l'Aeroporto Internazionale della Città del Messico, il Paseo de la Reforma, il Palacio de los Deportes e la Ciudad Universitaria. Nell'Aeroporto Internazionale si trova un'ambasciata americana, precisamente nel Paseo de la Reforma, nella delegazione Cuauhtemoc.

La città è stata sede nel 1968 della XIX edizione dei Giochi olimpici. Pochi giorni prima dell'inizio dei giochi, il 2 ottobre 1968, nella città universitaria avvenne il massacro di Tlatelolco. I fatti avvenuti non sono stati mai chiariti, ma l'attacco della polizia, nella Plaza de las Tres Culturas, contro una manifestazione studentesca provocò centinaia di morti fra gli studenti; rimase ferita nella sparatoria anche la giornalista italiana Oriana Fallaci.
(tratto da Wikipedia)


IL FASCINO DEL PARADOSSALE
(17-07-2003) È la città più grande del mondo, la più caotica e la più povera allo stesso tempo. Dei suoi tanti contrasti Città del Messico va fiera e mentre i suoi abitanti , i chilangos, la amano alla follia, i turisti ne rimangono letteralmente affascinati. È la magia della mexicanidad.

Il primo colpo d’occhio si ha nell’immensa Plaza de la Constitución, più conosciuta come Zócalo. Basti dire che per dimensioni è terza soltanto alla Piazza Rossa di Mosca e a Thien An-men a Pechino. Qui si trovano - tra mariachis danzanti e sciamani guaritori - i più significativi monumenti cittadini. Primo fra tutti, la scenografica Catedral metropolitana, la più grande chiesa dell’America Latina. Al suo lato si trova il Templo Mayor, l’antico cuore di Tenochtitlán, capitale dell’impero atzeco su cui ora sorge il centro della città. Nel lato orientale della piazza spicca superbo il Palacio Nacional dove "vivono" gli splendidi murales dipinti da Diego Rivera tra il 1929 e il 1935. Cuore verde del centro storico, il parco dell’Alameda Central, costellato lungo i viali da monumenti e musei di grande rilievo.
Il secondo colpo d’occhio si ha allontanandosi dal centro alla volta delle colonias, ovvero i quartieri della città, dove i ristoranti, le cantinas, i negozi pullulano di vita almeno quanto gli angoli più derelitti delle strade. Meritano una visita Paseo del la Reforma, elegante viale tracciato su modello degli Champs Elysèes parigini; Bosque de Chapultepec, il più grande parco cittadino che si estende sull’omonima collina di Chapultepec; Museo Nacional de Antropologia, autentico gioiello messicano, custodisce un patrimonio unico al mondo, tra capolavori di arte precolombiana e preziosi documenti sulle principali civiltà che abitarono il Messico. Il piccolo villaggio di San Ángel è, insieme a Coyoacán, una delle zone coloniali meglio conservate della città. A plaza San Jacinto si tiene ogni sabato il Bazar del Sábado, un grande mercato delle pulci. L’estro artistico dei musicanti di strada (i mariachis) ha il suo luogo eletto in plaza Garibaldi, il grande palcoscenico di Città del Messico dove i colori dei costumi messicani si uniscono ai suoni originari di Jalisco. Dalla tradizione alla moda che fa tendenza: la zona “in” della capitale dei contrasti è Condesa dove si susseguono a vista d’occhio shopping center, antiquari, bar, ristoranti e locali notturni. La Zona Rosa è invece il regno dei turisti, colonia residenziale ricca di negozi, locali e quant’altro, dove è facile trovare alloggi a prezzi convenienti. Altamente pittoresca e folkloristica, Xochimilco che in lingua Nahuatl significa “il luogo dei campi di fiori”. È l’unica parte della città che conserva ancora i chinampas, giardini semigalleggianti, e gli antichi canali. Quest’ultimi sono percorsi, durante i fine settimana, da caratteristiche imbarcazioni completamente rivestite di fiori, che trasportano venditori ambulanti, band di mariachis e ristoranti galleggianti.
Cecilia Martino

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